Ho deciso di scrivere questo racconto dopo molte esitazioni.
È la storia di un uomo che sembra non riconoscere se stesso. In realtà è un’altra persona che non si riconosce in lui. La vicenda rivela una storia che assumiamo sia reale; certamente il protagonista la vive come tale. In realtà essa va oltre il solo scopo narrativo, entrando nella immaginazione.
Tutti gli avvenimenti si svolgono nell’arco di 24 ore, circa. Ma in queste 24 ore, il protagonista, suo malgrado, vive e sperimenta un mistero della sua vita; o forse solo immagina di viverlo.
Durante la notte è successo qualcosa in casa sua, qualcosa di strano. Trova oggetti che non ha mai visto prima, la casa come se fosse abbandonata da tempo, e soprattutto la sua pelle cambiata: sembra sia abbronzata. Non ci sono segni di violazione da parte di ladri. Ben presto si rende conto che il problema è più grande di quanto sembrava inizialmente; cade in un vortice in cui sprofonda sempre di più con un finale inaspettato e sorprendente.
Non è assolutamente un romanzo fantasy, è una storia che sarebbe potuta accadere.
Siamo sicuri che la nostra mente, di nascosto, non vada in giro senza dirci nulla? Per tornare, poi, dopo pochi minuti, o forse un’ora… o un mese… un anno… o mai? E quando torna da noi, siamo sicuri,che sia sempre appartenuta a noi? O, al contrario, l’abbiamo condivisa con un’altra persona…? E con chi? Un doppio di noi stessi? Uno che vive parallelamente a noi? La storia finisce in quasi 24 ore. In queste sole 24 ore il protagonista vive un intenso mistero della sua vita, o immagina di viverla. Lo stile scelto è quello di un “racconto fotografico”: gli eventi sono riportati per iscritto, allo stesso modo in cui una foto mostra un’immagine in stampa.
Subscribe
Sign up for a weekly newsletter with the latest blog posts and exclusive content. In your inbox every Tuesday!