Il mio nome è India.

Lasciavo un paese dove ho vissuto per circa dieci anni, e dove mi ero inserito nel tessuto dei sentimenti, delle emozioni e della vita quotidiana. Tornavo in un paese che, sebbene il mio, lo avvertivo oramai allo stesso livello emozionale dell’India. Ero diviso, diviso fra due realtà, lasciavo amici in India così come avevo lasciato amici in Italia molti anni prima. Non si può essere felici nel ritrovare un amico se nel frattempo se ne deve lasciare un altro.

Il paese dei sorrisi, degli immensi occhi neri, il paese dei colori, delle stoffe, della folla, del caos organizzato, delle spezie, del tè e degli elefanti colorati.

Per Italia cartaceo: https://www.amazon.it/dp/B0B8XPFHLZ

Per Italia e-pub: https://www.amazon.it/dp/B0B8W7Q2BL/ref=tmm_kin_swatch_0?_encoding=UTF8&qid=&sr=

Una parte di me è indubbiamente rimasta lì. Quella parte che ancora desidera ripercorrere quei luoghi lontani. Spesso di sera, quando sono a letto, chiudo gli occhi e rivedo quelle strade; ammiro i loro volti e ripeto i loro nomi, quasi come se volessi chiamarli vicino a me. Stare insieme ancora per una volta.

Il libro contiene una raccolta di avvenimenti realmente accaduti durante la mia lunga, e forse sempre troppo breve, permanenza in quel meraviglioso e immenso paese. Un diario di viaggio, un racconto sull’India. Un trasferimento come viaggio di lavoro, durato dieci anni, che diventa un viaggio interiore, nell’anima e nelle tradizioni del Paese.

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2 thoughts on “Il mio nome è India.

  1. Ho letto questo libro con vivo interesse, e mi ha profondamente colpito, divertito e commosso…
    È uno spaccato di un grande Paese, lacerato sull’orlo di una tradizione millenaria, profondamente radicata nella mentalità generale, con gravi incongruenze del tutto inaccettabili in una società moderna, e con una spinta formidabile alla modernità ed ad una mentalità più in linea con l’attuale società globale.
    È una descrizione vivida, di chi vi ha vissuto per molti anni, con momenti davvero “alti” e toccanti, per commozione e rabbia, ma anche con scenette di una spassosità surreale, eppure incredibilmente “vere”, che rendono la lettura sempre varia, mai stancante e comunque piacevole.
    Ad una prima, superficiale, lettura, l’India sembra uscirne “con le ossa rotte”, ed invero le gravi ingiustizie, l’ottusità burocratica, la pervicace ostinazione nel seguire pedissequamente certe ridicole regole, ecc. ne danno questa immagine… Ma l’Autore chiaramente ha amato questo Paese, e vi ha lasciato una parte del cuore: questo vorrà pur dire qualcosa…
    In definitiva, questo libro mi ha sorpreso, emozionato, divertito, fatto arrabbiare, commosso: mi ha toccato profondamente, e non posso che raccomandarne caldamente la lettura!

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